lunedì 14 agosto 2023

Maria ci mostra il destino ultimo dell'Umanità

 

Sequéntia sancti Evangélii secúndum Lucam 1, 41-50

In illo témpore: Repléta est Spíritu Sancto Elisabeth et exclamávit voce magna, et dixit: Benedícta tu inter mulíeres, et benedíctus fructus ventris tui. Et unde hoc mihi ut véniat mater Dómini mei ad me? Ecce enim ut facta est vox salutatiónis tuæ in áuribus meis, exsultávit in gáudio infans in útero meo. Et beáta, quæ credidísti, quóniam perficiéntur ea, quæ dicta sunt tibi a Dómino. Et ait María: Magníficat ánima mea Dóminum; et exsultávit spíritus meus in Deo salutári meo; quia respéxit humilitátem ancíllæ suæ, ecce enim ex hoc beátam me dicent omnes generatiónes. Quia fecit mihi magna qui potens est, et sanctum nomen eius, et misericórdia eius a progénie in progénies timéntibus eum.

Séguito del S. Vangelo secondo Luca 1, 41-50

In quel tempo, Elisabetta fu ripiena di Spirito Santo, e ad alta voce esclamò: "Benedetta tu fra le donne, e benedetto il frutto del tuo seno! Da dove mi arriva questo onore che la Madre del mio Signore venga da me? Ecco, infatti, che appena il tuo saluto è giunto alle mie orecchie, il bambino ha sussultato nel mio grembo. Beata te, che hai creduto che si compirebbero le cose che ti furono dette dal Signore!" E Maria rispose: "L’anima mia magnifica il Signore, e il mio spirito esulta in Dio mio salvatore, perché ha guardato l’umiltà della sua serva; ecco infatti che da ora tutte le generazioni mi chiameranno beata. Perché grandi cose mi ha fatto colui che è potente, e santo è il suo nome, e la sua misericordia si estende di generazione in generazione su coloro che lo temono.

Un dogma è una verità di fede creduta "sempre, ovunque e da tutti" (come insegna san Vincenzo di Lerino), il che significa che il dogma che la Chiesa festeggia il 15 agosto, quello dell'Assunzione in Cielo in corpo ed anima della Beata Sempre Vergine Maria, pur essendo stato proclamato ufficialmente solo di recente, cioè nel 1950 da papa Pio XII con la Cost. Ap. Munificentissimus Deus, esso è stato in realtà creduto costantemente sin dall'epoca apostolica. Non potrebbe essere altrimenti, perché non si tratterebbe di rivelazione pubblica e di deposito della Fede cattolica.

Gli obiettori - protestanti in primis, i cultori del Sola Scriptura - sostengono che nella Bibbia non si parla espressamente di questa assunzione in Cielo, dunque il dogma sarebbe un'invenzione della Chiesa romana. Ma questo è falso, e i protestanti come gli altri impugnatori di questo venerabile dogma mariano asseriscono ciò che asseriscono perché ignorano (tipico degli eretici di ogni risma) la storia della Chiesa universale. A partire dal VI secolo, infatti, la data del 15 agosto viene presentata sia in Oriente sia in Occidente come la data per festeggiare l'Assunzione di Maria o, come dicono i cristiani orientali, la Dormizione di Maria, a sottolineare che ella fu preservata dalla morte che accomuna tutti gli altri uomini e le altre donne a causa del peccato originale.

Questa ricorrenza festiva era così diffusa che ci fa capire che tale verità di fede era già largamente creduta da tempo addietro, ma notiamo che non se ne parla mai in maniera preparatoria durante sinodi, concili o altri documenti legislativi della Chiesa, come avviene per esempio durante il Concilio di Efeso (431), dove si proclamò il dogma della Maternità divina di Maria, il dogma mariano principe, da cui tutti gli altri discendono. Se non ci furono documenti o assemblee di preparazione al dogma, sottolinea un grande teologo come Réginald Garrigou-Lagrange O.P., allora questo significa che esso era ben radicato nelle coscienze dei credenti, e se non vi sono testimonianze largamente esplicite prima del VI secolo significa che i cristiani preferivano non mettere troppo l'accento sulla questione per una ragione pastorale fin troppo ovvia: la maggioranza dei cristiani proveniva da religioni pagane, e il culto di venerazione verso la Madre di Dio assunta in Cielo poteva essere fraintesa da quelli e farli ricadere in nuovi culti idolatrici, confondendo la creatura con il Creatore.

La Tradizione apostolica ci insegna che gli apostoli furono i testimoni dell'Assunzione di Maria, o almeno san Giovanni, che a Efeso custodiva la Vergine Santa come se fosse la propria madre. Ma questo dogma ci insegna diverse cose, utili per la spiritualità cristiana dei nostri tempi.

Anzitutto, ci insegna che il nostro destino non è la morte e non è neanche un'aldilà etereo, bensì un'unione eterna di corpo e anima. Dio non ci ha creati angeli, puri spiriti, ma corpi, cioè unione indissolubile di anima e corpo. Gesù Cristo ci ha già mostrato questa verità fondamentale dell'uomo con la sua Resurrezione, ma poiché quella fu anche e forse anzitutto una manifestazione al contempo della divinità di Gesù e dell'avvenuto Sacrificio redentivo, l'Assunzione ci ricorda invece anzitutto che per la stessa potenza di quel Dio che ha risuscitato Cristo dai morti un giorno saranno restituite anche a noi le nostre membra corporali: i giusti risorgeranno per una vita piena, gli empi per una vita di dannazione. 

Il corpo di Maria - come del resto quello di Gesù - fu già esente da ogni macchia durante la vita terrena, eppure il corpo che fu assunto in Cielo, trasfigurato dalla gloria di Dio, fu un corpo diverso, rinnovato. La natura umana dell'uomo prima della caduta originale, pur essendo perfetta in se stessa, è di gran lunga inferiore alla natura beata della quale i risorti del Paradiso potranno godere per l'eternità. E questa verità ci è mostrata dal fatto che tale corpo glorioso di Maria è capace di atti che neanche il corpo di Eva, prima del peccato, era in grado di fare.

Maria è infatti la nuova Eva, come Cristo è il nuovo Adamo. Dalla prima Eva vennero il peccato e la morte, dalla seconda Eva vennero la grazia e la vita. La prima Eva generò vita orizzontalmente (unendosi a suo marito), la seconda Eva generò redenzione verticalmente (unendosi a suo Figlio). Queste due coppie primordiali (Adamo ed Eva - Gesù e Maria) formano una croce mistica e ideale che riscatta l'umanità su un livello sia naturale sia soprannaturale, per la forza però del solo Cristo, che sulla croce ha redento tutte le ferite umane del peccato, originale e personale.

Gaetano Masciullo

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