sabato 8 luglio 2023

Cristo sfama con la Grazia e lo Spirito Santo l'uomo nuovo del Vangelo


Sequéntia sancti Evangélii secúndum Marcum 8, 1-9

In illo témpore: Cum turba multa esset cum Iesu, nec habérent, quod manducárent, convocátis discípulis, ait illis: Miséreor super turbam: quia ecce iam tríduo sústinent me, nec habent quod mandúcent: et si dimísero eos ieiúnos in domum suam, defícient in via: quidam enim ex eis de longe venérunt. Et respondérunt ei discípuli sui: Unde illos quis póterit hic saturáre pánibus in solitúdine? Et interrogávit eos: Quot panes habétis? Qui dixérunt: Septem. Et præcépit turbæ discúmbere super terram. Et accípiens septem panes, grátias agens fregit, et dabat discípulis suis, ut appónerent, et apposuérunt turbæ. Et habébant piscículos paucos: et ipsos benedíxit, et iussit appóni. Et manducavérunt, et saturáti sunt, et sustulérunt quod superáverat de fragméntis, septem sportas. Erant autem qui manducáverant, quasi quátuor mília: et dimísit eos.

Séguito del S. Vangelo secondo Marco 8, 1-9

In quel tempo, radunatasi molta folla attorno a Gesù, e non avendo da mangiare, egli, chiamati i discepoli, disse loro: "Ho compassione di costoro, perché già da tre giorni sono con me e non hanno da mangiare; e se li rimanderò alle loro case digiuni, cadranno lungo la via, perché alcuni di essi sono venuti da lontano". E gli risposero i suoi discepoli: "Come potremo saziarli di pane in questo deserto?" E chiese loro: "Quanti pani avete?" E risposero: "Sette". E comandò alla folla di sedersi a terra. E presi i sette pani, rese grazie e li spezzò e li diede ai suoi discepoli per distribuirli, ed essi li distribuirono alla folla. Ed avevano alcuni pesciolini, e benedisse anche quelli e comandò di distribuirli. E mangiarono, e si saziarono, e con i resti riempirono sette ceste. Ora, quelli che avevano mangiato erano circa quattro mila: e li congedò.

I famosi miracoli della moltiplicazione dei pani e dei pesci sono certamente una prefigurazione del Sacramento dell'Eucarestia, che Nostro Signore Gesù Cristo avrebbe istituito più tardi, durante l'Ultima Cena, a beneficio della Chiesa universale. Scrivo al plurale, perché gli evangelisti riportano due miracoli di questo tipo, e quello che oggi la Chiesa proclama è il secondo in ordine di tempo. Il gesto di prendere i pani, rendere grazie, spezzarli e distribuirli è sicuramente un gesto che rimanda allo stesso racconto di Marco, laddove si legge: "prese il pane e, pronunziata la benedizione, lo spezzò e lo diede loro" (Marco 14, 22).

Ma cosa vuole spiegarci questo miracolo dell'Eucarestia, più di quanto già non fa il racconto stesso dell'istituzione oppure più di quanto non facciano i grandi discorsi eucaristici di Giovanni o delle lettere paoline ed apostoliche? 

Nella Scrittura i numeri non sono mai casuali, e i santi agiografi, tra i quali gli evangelisti, mettono in evidenza determinate cifre, determinati gesti, determinate dinamiche per alludere a significati più profondi, che vanno oltre i semplici avvenimenti storici. In questo caso, Marco sottolinea che gli apostoli avevano con sè soltanto "sette pani e pochi pesci". E già a tale proposito è utile fare una riflessione di tipo spirituale: gli apostoli erano così ammaliati dal discorso fatto da Gesù in quel luogo che arrivavano a dimenticare addirittura i bisogni del corpo, a dimenticare che le scorte di cibo andavano rapidamente esaurendosi. Davvero gli apostoli pregustarono quanto scriverà più tardi san Paolo: "Rivestitevi del Signore Gesù Cristo, e non abbiate cura della carne sì da destarne le concupiscenze" (Rm 13, 14).

I sette pani rappresentano, secondo l'autorevole insegnamento dei Padri, in particolare san Girolamo, i sette doni dello Spirito Santo, che Gesù aveva insegnato a chiedere a Dio tramite la bellissima preghiera del Pater noster. Comprendiamo dunque come l'Eucarestia, vero pane disceso dal Cielo, moltiplica e rinforza in noi ciò che lo Spirito Santo ha seminato attraverso i suoi doni, come Gesù moltiplica i sette pani e li distribuisce alla folla. Un altro particolare interessante: non è Gesù che direttamente distribuisce i pani alla folla, bensì lo fa tramite gli apostoli, così come nell'Antico Testamento Dio non diede direttamente a Israele la Legge, ma lo fece tramite Mosè. In questo modo la Scrittura sempre sottolinea l'importanza della mediazione della Chiesa per la distribuzione della grazia di Dio. L'Eucarestia produce in noi anche una sovrabbondanza di beni, e questa sovrabbondanza è raffigurata dalle sette ceste (ancora il numero sette), riempite dai pani avanzati. 

C'è un ultimo numero importante sul quale meditare in questo brano di Scrittura, ed è il numero delle persone che furono sfamate quel giorno da Gesù. Il vangelo ci parla di quattromila uomini. Il quattro è un numero ambivalente nella Scrittura. Da un lato, rappresenta l'umanità, perché quattro sono le virtù cardinali, cioè quelle che formano e perfezionano l'uomo da un punto di vista prettamente naturale. Dall'altro lato, i Padri hanno sempre intravisto nel numero quattro un simbolo del Nuovo Testamento, dei vangeli. Allora i quattromila uomini raffigurerebbero gli uomini nuovi, redenti da Cristo e rinati nel battesimo alla vita nuova della grazia. E l'Eucarestia è proprio l'alimento che nutre gli uomini della grazia e li sostiene in questa valle di lacrime.

Gaetano Masciullo

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