sabato 14 dicembre 2024

Riconoscere il Cristo nascosto

Sequéntia S. Evangélii secundum Ioánnem 1, 19-28.

In illo témpore: Misérunt Iudaéi ab Ierosólymis sacerdótes et levítas ad Ioánnem, ut interrogárent eum: Tu quis es? Et conféssus est, et non negávit, et conféssus est: Quia non sum ego Christus. Et interrogavérunt eum: Quid ergo? Elías es tu? Et dixit: Non sum. Prophéta es tu? Et respóndit: Non. Dixérunt ergo ei: Quis es, ut respónsum demus his, qui misérunt nos? Quid dicis de teípso? Ait: Ego vox clamántis in desérto: Dirígite viam Dómini, sicut díxit Isaías prophéta. Et qui missi fúerant, erant ex Pharisaéis. Et interrogavérunt eum, et dixérunt ei: Quid ergo baptízas, si tu non es Christus, neque Elías, neque prophéta? Respóndit eis Ioánnes, dicens: Ego baptízo in aqua: médius áutem vestrum stetit, quem vos nescítis. Ipse est, qui post me ventúrus est, qui ante me factus est: cuius ego non sum dignus ut solvam eius corrígiam calceaménti. Haec in Bethánia facta sunt trans Iordánem, ubi erat Ioánnes baptízans.

Seguito del S. Vangelo secondo Giovanni 1, 19-28.

In quel tempo, da Gerusalemme mandarono a Giovanni sacerdoti e leviti per domandargli: "Chi sei?". Ed egli riconobbe e non negò e confessò: "Non sono il Cristo". Allora gli chiesero: "Chi sei dunque? Elia?". E disse: "Non lo sono". "Sei il profeta?" - e rispose: "No". E allora gli dissero: "Chi sei, così che possiamo riferire a chi ci ha mandati? Cosa dici di te stesso?". Disse: "Sono una voce che grida nel deserto: 'Preparate la via del Signore', come disse il profeta Isaia". E quelli che erano stati inviati erano dei Farisei e lo interrogarono dicendo: "Come dunque battezzi se non sei il Cristo, né Elia, né il profeta?". Giovanni rispose loro dicendo: "Io battezzo con acqua, ma in mezzo a voi sta uno che non conoscete, che verrà dopo di me, ma che esisteva già prima di me, cui non sono degno di sciogliere il legaccio dei calzari". Ciò avvenne in Betània oltre il Giordano, dove Giovanni stava a battezzare.

Questa pagina di vangelo ci introduce nel cuore della missione di san Giovanni Battista: testimoniare Cristo. In questo episodio, il Battista si presenta come la “voce di uno che grida nel deserto” (Is 40,3), ponendosi con umiltà e radicalità di fronte al mistero che annuncia. La Chiesa proclama questo passo nella Dominica in Gaudete, un momento di gioia nella penitenza dell’Avvento, perché ci richiama all’essenziale: riconoscere il Messia, preparare il cuore alla sua venuta.

Il Battista, interrogato dai sacerdoti e leviti, non si arroga titoli che non gli spettano. Egli nega di essere il Cristo, Elia o il Profeta, ribadendo la sua identità di servitore, un semplice annunciatore. Questa umiltà ci richiama al senso autentico della penitenza. Non si tratta di un mortificante annullamento di sé, ma del riconoscimento dei propri limiti e della propria necessità di redenzione. Giovanni Battista incarna la penitenza non come negazione sterile, ma come strada per incontrare il Signore.

La sua vita austera nel deserto è segno di un cuore libero da ogni attaccamento terreno. Attraverso il digiuno, la preghiera e la contemplazione delle verità divine, egli si dispone a ricevere il dono più grande: la presenza di Cristo. In questa prospettiva, l’Avvento diventa un tempo privilegiato per riscoprire la penitenza come via verso la gioia. San Giovanni Battista ci insegna che non c’è vera gioia senza l’accoglienza della Verità. “Preparate la via del Signore” è il grido che risuona nel deserto, un invito pressante a disporre il cuore all’incontro con il Redentore. Questa preparazione non è un mero sforzo umano, ma una risposta alla grazia divina che ci precede. La gioia che il Battista vive non nasce da una condizione terrena, ma dalla certezza della prossimità di Dio.

Nella terza Domenica di Avvento, questa gioia trova il suo culmine liturgico: il viola penitenziale si attenua con il rosaceo, simbolo di una letizia ormai prossima, come indicato dall’introito: Gaudete in Domino semper (Fil 4,4). È la gioia di chi riconosce che il Signore è vicino, e in Lui ogni ansia o tristezza trova risposta e termine. 

San Giovanni Battista ci insegna, infine, la vera libertà del testimone. Egli non cerca gloria per sé, non teme il giudizio degli uomini, ma vive totalmente per annunciare Cristo. Questa libertà è radicata nella Verità: “In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete” (Gv 1,26). Il Battista non solo indica il Messia, ma invita a scoprirlo nella quotidianità, nell’umiltà di ciò che è nascosto. Per noi, questo brano è un invito a vivere l’Avvento con lo stesso spirito: nella penitenza gioiosa, che ci rende liberi di accogliere Cristo e proclamare con la vita la sua venuta.

Gaetano Masciullo

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