venerdì 15 aprile 2022

La cronologia della Pasqua: i vangeli non mentono

 

Sequéntia sancti Evangélii secúndum Matthǽum 28,1-7.
Véspere autem sábbati, quæ lucéscit in prima sábbati, venit María Magdaléne, et áltera María vidére sepúlcrum. Et ecce terræmótus factus est magnus. Angelus enim Dómini descéndit de cælo: et accédens revólvit lápidem, et sedébat super eum: erat autem aspéctus eius sicut fulgur: et vestiméntum eius sicut nix. Præ timóre autem eius extérriti sunt custódes, et factu sunt velut mórtui. Respóndens autem Angelus, dixit muliéribus: «Nolíte timére vos: scio enim, quod Iesum, qui crucifíxus est, quǽritis: non est hic: surréxit enim, sicut dixit. Veníte, et vidéte locum, ubi pósitus erat Dóminus. Et cito eúntes dícite discípulis eius, quia surréxit et ecce præcédit vos in Galilǽam: ibi eum vidébitis. Ecce prædíxi vobis».

Seguito del Santo Vangelo secondo Matteo 28,1-7.
Alla sera del sabato, verso l'alba del primo giorno dopo il sabato, Maria Maddalena e l'altra Maria vennero a vedere il sepolcro. Ed ecco ci fu un grande terremoto. Infatti un Angelo del Signore era disceso dal Cielo: ed entrandoci ribaltò la pietra e stava seduto su di essa: era in verità il suo aspetto come la folgore e la sua veste come la neve. E infatti per suo timore le guardie rimasero atterrite e rimasero come morte. Ma l'Angelo rispondendo disse alle donne: «Voi non temete: so infatti che cercate Gesù il crocifisso. Non è qui: è infatti risorto come aveva detto. Venite e vedete il luogo dove era stato posto il Signore. Quindi, recandovi alla svelta, dite ai suoi discepoli che è risuscitato ed ecco vi precede in Galilea: lì lo vedrete. Ecco ve l'ho predetto".

Questo brano del vangelo secondo Matteo inizia con una frase apparentemente strana: dice infatti che "alla sera del sabato, verso l'alba del primo giorno dopo il sabato, ecc." Confrontando questo racconto della Resurrezione con quello degli altri evangelisti, è possibile ricostruire l'evento e comprendere che non ci sono contraddizioni tra i brani, al contrario di ciò che alcuni critici sostengono (anche teologi sedicenti cattolici, purtroppo).

La Resurrezione di Cristo si verificò nelle primissime ore del primo giorno dopo il sabato (che oggi chiamiamo appunto Domenica in onore del Signore). L'evento prodigioso avvenne mentre il sepolcro rimaneva chiuso (lo intuiamo proprio dal brano di vangelo odierno, perché si dice che la pietra fu rotolata dall'angelo e il sepolcro era già vuoto) e nessun testimone assistette all'evento.

Nel frattempo, Maria Maddalena e Maria di Cleofa (e, secondo quanto riportato dagli altri evangelisti, anche Maria Salomè e una certa Giovanna di Cusa, la moglie di un amministratore di Erode: cfr. Luca 8,3; Luca 24,10) - siamo verso le tre del mattino - iniziano a incamminarsi da Gerusalemme verso il sepolcro per ungere e venerare la salma di Gesù.

In contemporanea, si verifica un grande terremoto che sconvolge la regione. Le donne probabilmente lo avvertono, ma ovviamente non collegano il fenomeno al prodigio soprannaturale. Le guardie, che i farisei avevano richiesto a Pilato sospettando una truffa da parte degli apostoli, assistono però al rovesciamento della pietra sepolcrale e fuggono via atterriti. Rispetto a Matteo, gli altri evangelisti sono più dettagliati.

Luca, per esempio, scrive che le donne "prepararono aromi e oli profumati" (Lc 23,56a), la sera della Parasceve, cioè del venerdì prima della Pasqua, ma poi non si recarono al sepolcro, perchè "il giorno di sabato osservarono il riposo secondo il comandamento" (Lc 23,56b).

Il giorno dopo, "di buon'ora" (tra le tre e le quattro del mattino), esse si avviano, "portando con sé gli aromi che avevano preparato" (Lc 24,1b), ma durante il tragitto esse si accorgono che gli aromi preparati sono insufficienti: è quello che ci fa capire, nella maniera un po' dura e grossolana tipica del suo vangelo, l'evangelista Marco.

Infatti, egli scrive che "passato il sabato, Maria di Màgdala, Maria di Giacomo e Salomè comprarono oli aromatici per andare a imbalsamare Gesù" (Mc 16,1). La devozione delle pie donne non era soddisfatta da quei pochi unguenti che avevano potuto preparare nelle poche ore prima dell'inizio della Pasqua, già stanche per il forte dolore che avevano provato assistendo alla morte di Gesù.

Quindi, presumibilmente, mentre le donne si recano al sepolcro, alcune di esse decidono di tornare indietro a Gerusalemme per comprare altri unguenti al mercato, allungando così il percorso. Ma tra esse, una donna decide di proseguire da sola: è Maria di Magdala, la quale, secondo quanto ci riporta infatti il vangelo di Giovanni, giunge per prima e da sola al sepolcro, "mentre era ancora tenebra" (Gv 20,1), cioè non era ancora sorto il sole.

Ella vede quindi la tomba vuota e rimane turbata. Ella non sapeva niente delle guardie messe da Ponzio Pilato a custodia del sepolcro e pertanto non si stupisce della loro assenza. Non solo il suo adorato Messia era stato ucciso innocentemente, ma anche il suo corpo era stato trafugato dai giudei! Questo dovette essere il pensiero di quella povera donna. Così ecco che subito - sono circa le cinque del mattino - torna indietro per avvisare Pietro e Giovanni: "Hanno tolto il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno posto!" Da notare che il plurale usato da Maria Maddalena nel vangelo di Giovanni conferma implicitamente quanto scritto dagli altri evangelisti. Giovanni infatti non nomina le altre donne, eppure qua Maria Maddalena parla anche a nome delle altre sue compagne, che ritardavano per comprare altri profumi funebri.

Nel frattempo, le altre pie donne giungono al sepolcro: sono le sei del mattino, perché Marco dice: "vennero al sepolcro al levar del sole" (Mc 16,2). Nell'ultimo tratto di cammino, le donne pensano a un'altra difficoltà: "Chi ci rotolerà via il masso dall'ingresso del sepolcro?" (Mc 16,3).

Giunte sul posto, il problema scompare dalle loro menti, perché il masso è rotolato. Anch'esse non trovano nessuno, il sepolcro è vuoto, proprio come aveva visto Maria di Magdala. Meno ardenti però di questa, le altre compagne entrano nel sepolcro e trovano l'angelo, seduto sulla pietra. Luca, però, più accurato, riporta che gli angeli erano due (Lc 24,4).

La frase pronunciata dall'angelo coincide nei concetti, ma Luca è il più esatto. Gli angeli dicono: "Perché cercate tra i morti colui che è vivo? Non è qui, è risuscitato. Ricordatevi come vi parlò quando era ancora in Galilea, dicendo che bisognava che il Figlio dell'uomo fosse consegnato in mano ai peccatori, che fosse crocifisso e risuscitasse il terzo giorno" (Lc 24,5b-7).

L'effetto delle parole dell'angelo nelle donne risulta però differente a seconda di quanto ci riporta Marco e quanto invece ci riportano Matteo e Luca. Secondo Marco, infatti, le donne scapparono perchè temevano di non essere credute dagli apostoli (cfr. Mc 16,8). Matteo e Luca, invece, ci dicono che, tornate dal sepolcro, andarono a riferire l'avvenuto agli Undici.

I due resoconti non sono necessariamente in contraddizione. Ricordiamo infatti che la Maddalena era andata da Pietro e Giovanni, non sapendo dove altro andare per chiedere informazioni sulla sparizione del corpo del Maestro. Sappiamo dal vangelo secondo Giovanni che i due apostoli corrono in fretta e furia verso il sepolcro (cfr. Gv 20,3-10). Trovandolo vuoto, e vedendo che la sindone e il sudario erano lì presenti, i due capiscono che il corpo non era stato rubato (che senso avrebbe avuto infatti rubare un cadavere - si supponeva già olezzante - e togliere le bende che lo avvolgevano?). I due apostoli ritornano subito quindi a Gerusalemme, desiderosi di consultarsi con gli altri.

Nel frattempo, le pie donne si fanno coraggio e decidono di fare come l'angelo aveva comandato loro. Si recano quindi a Gerusalemme dagli apostoli e, presumibilmente, tornano in contemporanea a Pietro e Giovanni, anche se da una direzione differente. Giovanni ci dice invece che Maria di Magdala "stava presso il sepolcro, di fuori, piangendo" (Gv 20,11). Ed ecco che quegli stessi due angeli compaiono a lei: "Donna, perché piangi?" (Gv 20,13a). E Maria Maddalena: "Hanno portato via il mio Signore e non so dove lo hanno posto" (Gv 20,13b).

Maria si volta, forse per uscire dal sepolcro, ma trova lì un uomo ritto in piedi, che ella non riconosce, e che forse neanche guarda in faccia, sconvolta com'è dal timore di una profanazione da parte dei farisei. Gesù ripete la domanda dell'angelo, come a voler testare ancora più profondamente l'amore di quella donna, che Cristo un giorno aveva liberato da sette spiriti impuri. La risposta della Maddalena (la quale pensava di aver incontrato l'addetto alla pulizia del posto) appare disperata: "Signore, se l'hai portato via tu, dimmi dove lo hai posto e io andrò a prenderlo!" (Gv 20,15). Ma Gesù si fa riconoscere pronunciando il nome della Maddalena e le ordina di non indugiare e di raggiungere le sue compagne a Gerusalemme, per avvisare gli apostoli dell'avvenuta Resurrezione.

E' molto interessante notare che Gesù non si fa vedere risorto anzitutto dagli Apostoli, ma dalle donne: sono convinto infatti che, anche se gli evangelisti non lo narrano, ancor prima di apparire tra le otto e le nove della Domenica di Resurrezione a Maria Maddalena, sia apparso a Maria sua Madre, probabilmente verso le sei, alla luce dell'alba. Quale creatura infatti più degna di un simile incontro?

La Madonna aveva passato, si presume facilmente, l'intero sabato in solitudine, arroccata nel suo dolore e nella sua preghiera di sacrificio a Dio. Mi piace pensare che, dopo essere sceso agli inferi per riscattare le anime dei patriarchi, Gesù sia apparso nella stanza di Maria e che i due abbiano colloquiato a lungo, parlando dei grandi progetti di amore di Dio, della vittoria finale dei due Immacolati sul peccato antico, che tutto era stato compiuto: il principe di questo mondo aveva perso definitivamente, l'umanità aveva iniziato il cammino verso la perfezione. La Primizia della Chiesa era venuta nel mondo.

Gaetano Masciullo

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