sabato 22 aprile 2023

Ciò che conta davvero è la conoscenza della Fede, non l'esperienza della vita


Sequéntia S. Evangélii secundum Matthaéum, 13, 54-58.

In illo témpore: Véniens Iesus in pátriam suam, docébat eos in synagógis eórum, ita ut miraréntur et dícerent: Unde huic sapiéntia haec et virtútes? Nonne hic est fabri fílius? Nonne mater eius dícitur María, et fratres eius Iacóbus et Ióseph et Simone et Iúdas? Et soróres eius nonne omnes apud nos sunt? Unde ergo huis ómnia ista? Et scandalizabántur in eo. Iesus áutem dixit eis: Non est prophéta sine honóre nisi in pátria sua et in domo sua. Et non fecit ibi virtútes multas propter incredulitátem illórum.

Seguito del S. Vangelo secondo Matteo 13, 54-58.

In quel tempo, Gesù ritornò nella sua patria e insegnava loro nelle loro sinagoghe, tanto che restavano meravigliati e dicevano: "Da dove gli vengono questa sapienza e queste virtù? Non è egli il figlio dell’artigiano? E sua madre non è chiamata Maria e i suoi fratelli Giacomo e Giuseppe e Simone e Giuda? E le sue sorelle non sono tutte tra noi? Da dove quindi vengono a costui tutte queste cose?" E restavano scandalizzati di lui. Ma Gesù disse loro: "Non è senza onore un profeta, fuorché nella sua patria e nella sua casa". E lì non fece molti miracoli a causa della loro incredulità.

Questo brano di vangelo è molto importante per rimuovere dal nostro modo di vivere un atteggiamento mentale che spesso si presenta anche tra i cattolici. Si tratta però di un atteggiamento mentale che è proprio di chi vive secondo la carne, secondo il mondo, e non secondo Dio. 

Si tratta della convinzione per cui ciò che davvero conta nella vita è l'esperienza, cioè il bagaglio di conoscenze empiriche che si accumulano nel corso degli anni a causa di errori, tentativi, successi, incontri più o meno fortuiti, ecc. Questo atteggiamento mentale è molto predominante nella teologia modernista e si tratta probabilmente di un'influenza del mondo protestante: per esempio, tra i protestanti metodisti la "esperienza di Dio" assume un valore pari a quello della Scrittura, della Tradizione e della ragione (strano, i metodisti dimenticano la Fede nel loro quadrilateral method).

Secondo questo atteggiamento, più una persona ha esperienza di vita (cioè più è avanti con l'età) più sarebbe prossima alla verità. Ma questo atteggiamento è puntualmente e in più punti confutato, e anzi almeno implicitamente condannato, dalla Parola di Dio. E in particolare, viene confutato dalla vita stessa di Nostro Signore Gesù Cristo. Noi sappiamo che il Signore Gesù iniziò il suo ministero terreno a trent'anni e che ne durò tre, prima di affrontare la dolorosa Passione e il supplizio della croce. Umanamente parlando, dunque, il Signore era molto giovane, come sottolinea anche quel passo della Scrittura: «A metà della mia vita me ne vado alle porte degli inferi; sono privato del resto dei miei anni» (Isaia 38, 10).

L'esperienzialismo religioso è generato dalla superbia e genera a sua volta vanagloria, invidia, quindi divisioni, iracondia e ogni sorta di malignità. I farisei e gli scribi avevano capito che Gesù era davvero il Messia promesso dai profeti per la salvezza di Israele, e nonostante questa consapevolezza vollero ucciderlo. Una delle ragioni per cui i farisei e gli altri anziani di Israele odiavano il Signore era proprio l'invidia nei confronti di quella sapienza che Gesù - soltanto trentenne - manifestava, mentre loro - molto più anziani - non avevano, perché la loro esperienza era insufficiente a dar loro sapienza.

Ascoltate cosa dicono infatti gli ebrei che ascoltano l'insegnamento del giovane Gesù nella sinagoga: "Da dove gli vengono questa sapienza e queste virtù? Non è egli il figlio dell’artigiano?"; come a dire: come può una persona di così umile estrazione sociale e così giovane dire queste cose belle e giuste? Ecco l'atteggiamento esperienzialista: la verità procederebbe dal contesto in cui si cresce, dal proprio bagaglio di esperienze vissute. In un altro passo del vangelo, si legge che i giudei rinfacciano al Signore: "Non hai ancora cinquant'anni e hai visto Abramo?" (Giovanni 8, 57). Come a dire: aspetta di diventare più anziano, e più esperto di vita, prima di parlare di religione...

Tutto il vangelo, dicevamo, è pieno di condanne almeno implicite a questo atteggiamento mentale. Ancora dodicenne, Gesù interroga e spiega le Scritture ai sacerdoti, e i dottori della legge si stupivano nel sentire una sapienza che quegli uomini potevano solo sognarsi: "Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai dottori, mentre li ascoltava e li interrogava. E tutti quelli che l'udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte. Al vederlo restarono stupiti" (Luca 2, 46-48a). Anche da adulto, Gesù continuerà a stupire i dottori della Legge, e a sua volta Gesù rimarrà stupito (e forse deluso) dal loro stupore, come avverrà durante l'incontro clandestino e notturno tra il Signore e Nicodemo: "Tu sei maestro in Israele e non sai queste cose?" (Gv 3, 10).

L'esperienzialismo è un atteggiamento religioso sbagliato perché si genera dalla superbia, cioè in altre parole è un effetto mentale del peccato originale. Si genera dall'illusione che le proprie esperienze di vita, limitate a certi ambienti, a certi incontri, a certi luoghi, sia sufficiente per capire cos'è il bene e cos'è il male, cosa è giusto e cosa è immorale, chi è l'uomo e chi è Dio... L'umiltà invece spinge l'uomo a non cercare sapienza nelle proprie esperienze (o meglio: a imparare dall'esperienza nella misura in cui serve da correttivo di prudenza), ma nella Fede.

Avere Fede significa per noi cattolici conoscere e credere le verità rivelate da Dio. Chiediamoci infatti: come posso credere che la mia esperienza, per quanto possa essere accumulata in decenni di vita, sia superiore alla conoscenza rivelatami da Dio, che esiste da prima che il tempo iniziasse a scorrere? Cerchiamo dunque e troviamo il vero bagaglio di vita nella Parola di Dio, nel suo studio e nella preghiera, come faceva il piccolo Gesù che "cresceva in sapienza" (Luca 2, 52) grazie a questo, unico, infallibile metodo.   

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